Yoga per sperimentare vita, morte e realtà.
"Soltanto quando la mente è tranquilla, con la coscienza di sé...solo allora, in quella tranquillità, in quel silenzio, si può attingere alla realtà".
Krishnamurti, la ricerca della felicità.
Nello yoga vita e morte è qualcosa che si può conoscere tramite la sperimentazione, e soprattutto nella pratica il concetto di morte non è un tabù. Siamo qui perché, siamo morti da una vita precedente, ed entreremo nella successiva quando terminerà questa. La pratica spirituale ci aiuta ad arrivare al momento del trapasso in modo consapevole e con una mente tranquilla.
Lo yoga è una via di equilibrio tra vita e morte. Dobbiamo sperimentare il dolore, la sofferenza che va scrutata per non essere più dominati dalla paura della morte. Una pratica yoga ci consente l'esperienza della staticità. La vita ci appare dinamica, e passare dal dinamismo alla staticità deve essere un accompagnamento dolce. Perché dobbiamo sperimentare in vita la staticità e l'immobilità?
Spesso cerchiamo di alleviare la nostra sofferenza, attraverso azioni che servono a non viverla ad evitarla, ma una pratica senza obbiettivi, liberi da qualsiasi restrizione ci permette di capire la realtà che stiamo vivendo. Di collegarci al qui e ora, al momento presente, che è l'unica realtà della quale possiamo esperire. Il reale può essere ascoltato solo assoggettando tutte le forme di difesa che la nostra mente mette in campo. La pratica deve essere la struttura portante di una pratica interiore, come? attraverso l'abbandono. Qualsiasi asana, deve diventare una seduta, ci si entra come ci si pone su una confortevole poltrona. Per rendere confortevole quella postura dobbiamo trasformarci dall'interno. Attraverso la coscienza di essere accoglienti. Questo è il segreto, dall'attivismo della parte iniziale per raggiungere la postura all'immobilità, a quello stato di sospensione e abbandono.
Cit. Antonio Nuzzo
Spesso siamo spinti a fare tante cose, a sperimentare e vivere molte situazioni per capire chi realmente siamo, ma è nell'immobilità, in quegli attimi di sospensione dal giudizio, dal discernimento che la nostra vera natura, chi siamo realmente può presentarsi a noi. La calma, la tranquillità servono a preparare il terreno per dare spazio ad attimi d'illuminazione.
Lo yoga è un viaggio interiore che ci fa scoprire la nostra verità, la vera natura di esseri onniscienti. Come tutti i viaggi c'è il fascino della scoperta, e raggiungiamo una meta che è il limite della sofferenza della condizione umana. Possiamo distaccarci dalle percezioni per arrivare a noi stessi alla verità, alla realtà delle cose. Lo yoga è sia lo scopo, la meta del viaggio che il viaggiatore stesso.
Dharma sostiene l'armonia nel mondo, i mantra, le mudra, le asana, il pranayama e le meditazioni sono i suoi strumenti.
leggi anche vivere l'attimo presente
Comments