Cos’è la saggezza femminile?
Spesso si lega la coscienza femminile a delle divinità o a quella che viene chiamata dea interiore. La cosa è interessante, non è tanto la definizione in sé, che serve solo a capirci a livello convenzionale, la cosa importante è il reale significato del risveglio della saggezza femminile. Questo risveglio riguarda gli stati di coscienza. É una sorta di altra dimensione, qualcosa di diverso dal normale percepito. É quel qualcosa che ci aiuta ad elevare la mente, allo scopo di divenire esseri molto più completi, rispetto a quello che la società produttiva, ci induce a essere. Non siamo solo questo corpo fisico, o i nostri sensi, ma siamo anche stati di coscienza elevata. Per dea interiore, si intende quell’energia femminile di saggezza che ci conduce a sperimentare aspetti considerati divini, celesti o semplicemente alti della nostra mente. Una sorta di ponte, canale o strumento che permette l'evoluzione mentale, che ci insegna a generare amore incondizionato. Si pensi alla vita che può solo e unicamente nascere nel grembo materno, senza l’accoglienza, l’antica saggezza femminile, la vita non potrebbe venire in essere. L’energia maschile, per natura non può contenere. La passività, intesa come non reazione è qualcosa che solo uno stato di coscienza femminile può elaborare. L’energia maschile è attiva e reattiva, quindi non può per natura generare. Per questo nelle tradizioni e in diverse culture, l’oracolo, il collegamento con il divino è sempre donna. Solo nella cultura tibetana questi aspetti si contrappongono e qui il sole è femminile e la luna è maschile. Qui si guarda alla vita in maniera diversa, l’illuminazione non si trova nel sé, ma nell’assenza del sé. É per questo motivo che tutto ciò che ha a che vedere con la compassione è maschile (in quanto azione compassionevole) e quello che a che vedere con la saggezza è femminile (mente di amore incondizionato).
In generale per risveglio della dea interiore, si intende arrivare a un livello di coscienza saggio. Questo aspetto chiaramente è nella natura sia negli uomini, nelle donne o nelle persone che non vogliono definirsi in un genere, non è qualcosa che centra con il sesso o il genere di appartenenza. L’energia è energia, la definiamo in un modo o nell’altro solo per comprenderci a livello convenzionale. La pratica di yoga ci consente questa comprensione, al di là della mente concettuale, ci permette di elevarci, grazie ad una pratica concreta. Per mezzo della disciplina e dei vari esercizi, possiamo realmente trasformare il nostro modo interiore di percepire in maniera profonda. Si lascia altrove la comprensione a livello intellettuale, che fin troppo è richiesta nella nostra vita. Il benessere mentale e fisico può arrivare solo dalla pratica, e dalla esperienza concreta, non possiamo trasformare la nostra interiorità con l’intelletto (se non in casi eccezionale, come i monaci tibetani, che dedicano la loro vita alla comprensione della vita grazie alla logica, ma è qualcosa di veramente alto e raro). Se potessimo trasformare il nostro sentire con il pensiero razionale, tutti gli scienziati sarebbero liberi dalle sofferenze, e invece la storia ci ha insegnato che solo con l’esperienza diretta di qualcosa si può trascendere o trasformare uno stato di coscienza. Il Buddha storico scoprì con la meditazione quello che oggi i fisici quantistici hanno scoperto grazie la scienza e la tecnologia, ma tra i due solo il Buddha che ha fatto esperienza in maniera diretta di verità, sul mondo e l’universo, ha potuto trascendere le sofferenze.
Per questo motivo la pratica di yoga è di fondamentale importanza per il nostro benessere psicofisico. Solo grazie alla pratica possiamo smettere di soffrire.
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